Legge di Stabilità

Legge di Stabilità: il parere della Corte Dei Conti

Legge di stabilità, Corte dei conti: «C'è spazio per tregua fiscale ma pesa l'incognita Tasi». Il cuneo? «Non equo»

Sussistono «rischi ed incertezze» sulla modalità di intervento per la riduzione del cuneo fiscale, che comportano «evidenti problemi distributivi e di equità». Poiché dagli sgravi Irpef verrebbero esclusi circa 25 milioni di soggetti: non solo i lavoratori autonomi ma anche gli incapienti e i pensionati. A dirlo è il presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri. Che sottolinea anche come, con l'introduzione della nuova tassa sui servizi (Tasi), la pressione sugli immobili rischi di crescere.

Gli interventi sul cuneo
Nell'audizione sulla legge di stabilità davanti alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato, la magistratura contabile si sofferma innanzitutto sull'impatto degli sgravi per lavoratori e imprese contenute nel testo all'esame di Palazzo Madama. Quantificandoli in 9 miliardi nel triennio. Interventi che farebbero sì ridurre dello 0,3% la pressione sui lavoratori e dell'1,5% sulle aziende ma che non basterebbero però a modificare la posizione dell'Italia nella classifica Ocse del "totale tax rate". Eravamo e restiamo quarti dietro Belgio, Germania e Francia. E quando si parla di imprese non si può non ricordare che «contrastare il declino del sistema produttivo rappresenta oggi l'emergenza nazionale sulla quale va concentrata e misurata.

Rischio aumento per la pressione fiscale
Nell'intervento di Squitieri c'è spazio anche per altre considerazioni di natura tributaria. Pur intravedendo nel testo «le condizioni per una tregua fiscale» basata su «un'elevata dose di deterrenza», la Corte dei conti sottolinea come l'individuazione di tagli significativi alle agevolazioni tributarie e le clausole di salvaguardia rappresentino «un monito stringente per l'attuazione di misure tante volte annunciate». Anche perché nel provvedimento c'è più di un rischio che il prelievo complessivo aumenti. Ad esempio sulla casa. Secondo Squitieri la Tasi, «che moltiplica il suo peso rispetto a quello incorporato nella vecchia Tares e che lascia ai Comuni la facoltà di rideterminare l'aliquota, crea il presupposto di aumenti.

L'impatto sui conti pubblici
Sul pagamento degli interessi la legge di stabilità sottostima i possibili risparmi derivanti dall'andamento dei tassi per 1,4 miliardi nel 2014 e per 3 miliardi nel 2015. È quanto calcola la magistratura contabile che ha effettuato una propria elaborazione sull'andamento degli spread in base al consensus di analisti. Dall'analisi emerge che l'esecutivo è più ottimista sui tassi di interesse (circa +0,4/0,8 punti) ma appare molto più prudente sull'impatto che il calo dei tassi avrà sui conti. Mentre vengono sollevati dubbi anche sulle stime di crescita È «ancora alta – si legge nella relazione di Squitieri – la probabilità che si realizzi un quadro meno favorevole di quello prospettato dal Governo e con scostamenti crescenti nel tempo».

Focus più stringente sulle riforme
Nel suggerire una linea di policy la Corte dei conti propone di concentrare le risorse disponibili sulle riforme. Mantenendo «un solido filo conduttore nella strategia complessiva di politica economica e di finanza pubblica, rafforzando l'efficacia delle riforme e degli interventi avviati e concentrando su di essi le limitate risorse disponibili». Oggi più che mai infatti è «indispensabile uno sforzo straordinario mirato al recupero di ulteriori margini di risparmio, sia da destinare a una riduzione del carico fiscale che a incidere sulle carenze più evidenti nella qualità dei servizi pubblici».

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